La traduzione dell'opera di Walter Laqueur consente al lettore italiano di tracciare un primo bilancio della produzione scientifica che nel nostro paese è venuta sviluppandosi, con intensità crescente, negli ultimi due decenni. [...]
Risulta innanzitutto con evidenza che, per quanto concerne la politica razziale del fascismo e lo sterminio degli ebrei durante l'occupazione nazista, molti, considerevoli passi in avanti sono stati compiuti nella ricerca; scarseggiano invece, fino a rendere talora impietoso il confronto, i lavori connessi alla rappresentazione simbolica dello sterminio (letteraria innanzitutto, ma anche figurativa, artistica e cinematografica). E ciò a dispetto di una ormai ingentissima bibliografia disponibile sull'opera di Primo Levi, l'autore che più di ogni altro ha contribuito a far conoscere, non solo in Italia, i modi che rendono o non rendono artisticamente rappresentabile l'irrapresentabile, ossia i limiti della rappresentazione. [...]
Alcune delle voci presentate in questa edizione italiana, mettono dunque a nudo difficoltà oggettive di un confronto arduo fra gli studi italiani e la ricerca internazionale, specie quella emergente dal mondo universitario anglosassone. [...]
L'impianto dell'edizione italiana si caratterizza innanzitutto per la fedeltà all'impostazione di Laqueur e dunque non presenta particolari modifiche rispetto all'originale. Si è ritenuto opportuno mantenere uno dei principi cardine, vale a dire la scelta tematica, teorizzata dall'autore nella prefazione. Anche per la traduzione italiana si è pertanto scelto di affidare a poche voci di servizio l'individuazione dei personaggi e dei luoghi principali, lasciando che le loro storie confluissero nelle voci maggiori pensate per una trattazione tematica. Più che di lemmi nel senso tradizionale del termine ognuno potrà constatare che si tratta di saggi di media lunghezza, che hanno l'ambizione di connettere alla realtà italiana i maggiori nodi problematici relativi alla politica di sterminio avviata dal nazionalsocialismo fin dal suo nascere.
Nell'edizione originale era stata dedicata al nostro paese una bella voce complessiva (Italy) di Daniel Carpi, che è stata sostituita da un più corposo gruppo di voci aggiuntive situate a fianco delle voci maggiori, così da costituirne una sorta di appendice italiana ricalcata sul modello originario. Confrontandosi con una voce, che funge per così dire da matrice, i collaboratori italiani sono stati chiamati a cimentarsi nella comparazione, oltre che nell'informazione, raccontando modi e tempi italiani relativi a questo o a quell'altro «grande» tema. Il lettore si troverà così di fronte, per esempio, a una voce «Arte in Italia» che completa la voce «Arte» di Sybil Milton, oppure «Resistenza in Italia», che completa l'originale, doppio contributo sulla Resistenza ebraica in Europa orientale (Nehama Tec) e occidentale (Eli Tzur). [...]
Riportiamo qui di seguito, per comodità del lettore, i temi prescelti per un approfondimento italiano: Antisemitismo (Enzo Traverso), Arte (Laura Iamurri), Cinema e televisione (Carlo Saletti), Ebrei in Italia (Guri Schwarz), Educazione (Clotilde Pontecorvo), Giusti (Anna Bravo), Letteratura (Domenico Scarpa), Memorialistica (Alberto Cavaglion), Negazionismo (Francesco Germinario), Resistenza (Viviana Ravaioli), Restituzione (Paola Carucci), Storiografia (Mario Toscano). Voci più estese sono state progettate per i campi italiani (Borgo San Dalmazzo, Bolzano, Fossoli, Risiera di San Sabba) e per la razzia nel ghetto di Roma; infine, un profilo complessivo di Mussolini è stato affidato a Michele Sarfatti.


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