Dall'Introduzione
Nel corso degli ultimi cinquant'anni la moda è divenuta un fenomeno sociale di portata vastissima, in grado di condizionare gusti, scelte e comportamenti dei consumatori di mezzo mondo - e, in effetti, nel gran parlare che si fa della globalizzazione dell'economia, si può senz'altro affermare che la moda è stata ed è un potente veicolo di integrazione dei consumi. La presenza pervasiva della moda nella società è efficacemente testimoniata dall'attenzione che le dedicano i media, i quali non perdono occasione per documentare sfilate, novità stagionali, stranezze, particolarità uscita dalla virtuosa matita dei creatori. Ma spazio altrettanto significativo è quello conquistato dalla moda nelle pagine economiche di quotidiani e settimanali, nonché nei periodici specializzati nell'analisi economica. E se c'è un paese che ha fatto della moda uno dei settori più vitali dell'economia quello è proprio l'Italia, che si è imposta come la patria del buon gusto e della creatività, raggiungendo e superando un competitore temibile quale la Francia2. Abbagliati da tale e tanta visibilità conferita dagli innumerevoli riflettori mediatici costantemente puntati sul mondo della moda si fatica a immaginare che non si tratta d'un fenomeno nuovo, tipico della nostra epoca - sebbene inusitate ne siano dimensioni e portata. I saggi raccolti in questo Annale si propongono proprio di illustrare come, da almeno cinquecento anni, la moda sia una componente significativa del vivere sociale e come il ruolo e la funzione che essa ricopre nella società attuale siano il frutto di un plurisecolare e cumulativo percorso di interazioni tra evoluzione del gusto, trasformazioni sociali, cambiamento economico e innovazioni tecnologiche.