Contributi di Antonello Mattone, Gian Savino Pene Vidari, Paolo Colombo, Francesco Soddu, Sandro Rogari, Umberto Levra, Silvano Montaldo, Stefano Sicardi, Francesco Bonini, Lorenza Carlassare, Pietro Scoppola, Silvano Labriola, Massimo Luciani, Enrico Grosso, Giorgio Rebuffa, Salvatore Curreri, Maria Serena Piretti, Paolo Caretti, Vincenzo Lippolis, Gianfranco Pasquino, Nicolò Zanon, Anton Paolo Tanda, Beniamino Caravita di Toritto, Mario Pacelli, Alfio Mastropaolo, Alberto Martinelli, Francesco Zucchini, Fabrizia Giuliani, Lucilla Albano, Enrico Menduni, Carlo A. Madrignani, Giancarlo Bertoncini, Stefano Folli, Franco Zagari, Mario Dogliani, Giovanni Bianconi, Isabella Massabò Ricci, Maurizio Caprara, Gianni Ferrara, Alessandro Palanza, Tom R. Burns, Ugo Corte, Masoud Kamali, Sara Volterra, Ito Soichiro, Bai Gang, Miguel Ángel Martinez.

Note di Copertina
Esiste, ed è giustificato, un mito del parlamento testimone e garante della democrazia. Ma non sono mancati Parlamenti servili, che hanno funzionato come sostegno passivo e acritico a governi autoritari (...) Tuttavia un bilancio della lunga storia delle assemblee rappresentative fa concludere che esse si sono meritate la fama di presidio delle libertà civili e oggi a buon diritto il ruolo di istituzioni chiave per il consolidamento e lo sviluppo della democrazia.
Ciò dipende non da astratte valutazioni, ma dalle concrete funzioni che i Parlamenti rivestono in tutti i Paesi avanzati. Approvano, modificano e abrogano le leggi, che costituiscono le regole fondamentali per tutti coloro che si trovano sul territorio dello Stato. Controllano i governi, evitando arbitrii e svolgendo così una funzione fondamentali per la vita degli ordinamenti costituzionali. Portano all'attenzione dei responsabili politici e della società i più rilevanti problemi del Paese attraverso dibattiti , richieste a singoli ministri, l'adozione di atti impegnativi per il governo.
Prorpio per questo ruolo, contro i parlamenti si appuntano le critiche feroci del pensiero politico reazionario che, essendo contrario allo svuiluppo delle libertà collettive e dei diritti politici, non può che essere avverso alle assemblee elettive in quanto tali, prescindendo dalle effettive modalità di funzionamento.
(Da Il futuro dei Parlamenti di Luciano Violante)

Dall'anticipazione:
Le origini, l'evoluzione, le strutture che caratterizzano l'istituzione parlamentare in Italia, analizzate in ogni loro aspetto attraverso cinquanta saggi affidati ai maggiori esperti di questioni storico-politiche e con una particolare attenzione ai cambiamenti che l'Europa unita, e più in generale, il processo di globalizzazione vanno apportando.
Gli Annali della Storia d'Italia si arricchiscono di un nuovo volume dedicato al Parlamento. In sei sezioni ordinate secondo una scansione di tipo cronologico si ripercorre la nascita della struttura parlamentare a partire dai parlamenti preunitari e dal ruolo avuto dall'embrionale Parlamento nel costituirsi dello Stato unitario. Con la creazione della repubblica, si è realizzato un nuovo modello parlamentare bicamerale qui definito "perfetto e dannoso". Alcuni contributi ne indagano i rapporti con la Corte costituzionale, i partiti, i gruppi sociali e le lobbies; altri esaminano la prassi del negoziato parlamentare, gli usi e gli abusi del voto segreto, l'ostruzionismo; altri ancora considerano i legami fra Parlamento e mezzi d'informazione, le strutture del discorso parlamentare, la figura del giornalista parlamentare e persino l'architettura delle sedi. Un'intera sezione è dedicata ai delicati rapporti fra Parlamento e giustizia e riguarda quindi l'immunità, i grandi scandali, Tangentopoli. Infine, si è dedicata l'ultima parte alla valutazione dei cambiamenti che l'ingresso in Europa comporterà anche per la struttura parlamentare, in particolare nelle questioni di politica estera, e si sono presi in considerazione altri modelli parlamentari assai lontani per radici e cultura come quelli di Cina e Giappone.